Il mondo del tennis vive di un costante ricambio generazionale che porta diversi sportivi ad affermarsi da un momento all’altro, a causa di una certa maturità che viene raggiunta dal punto di vista mentale, fisico e atletico. Ci sono momenti della stagione in cui si è maggiormente preparati per affrontare uno swing e altri in cui il tennista di turno cede il passo ad altri, ma in generale è possibile tirare le somme a fine stagione e, negli ultimi anni, il tennis italiano sta offrendo sempre più talenti: ma quali sono? Di seguito, è possibile fornire una panoramica generale in merito.
Jannik Sinner
Il nome più scontato tra quelli che potrebbero essere offerti è proprio quello di Jannik Sinner; attualmente numero 4 al mondo dopo il finale di stagione straordinario nel 2023, il tennista altoatesino ha ormai raggiunto una maturità straordinaria e una solidità in campo che lo rendono uno dei migliori non soltanto nel circuito, ma anche nella storia del tennis italiano. Considerando l’età che avanza per Djokovic e l’altalenante Alcaraz, Sinner è destinato a diventare il numero 1 al mondo, un traguardo che per l’Italia potrebbe essere assolutamente storico.
C’è da considerare che parte del merito di questo cambiamento lo si deve anche all’oculatezza nel cambiare coach al momento giusto, quando Sinner ha deciso di interrompere la sua collaborazione con Piatti – che l’ha lanciato nel circuito ATP – per ambire a qualcosa di altro. Questa e altre cose su Sinner che forse non sapevi, considerando anche la sua alimentazione, la sua racchetta straordinaria e i colpi in cui ancora può migliorare concorrono nella definizione di una ricetta perfetta per il talento italiano.
Lorenzo Sonego
Il cuore, la grinta e il carattere di Lorenzo Sonego sono dei fattori che non possono essere sottovalutati e che permettono di definire quello che è un diamante grezzo del tennis italiano; consapevole dei suoi limiti, eppure sempre in grado di far valere la solidità mentale oltre quella fisica, Lorenzo Sonego è uno dei pochi italiani di sempre che può dire di aver battuto Djokovic, oltre che uno dei tennisti italiani che regala più cuore in campo: certo è che c’è una distanza quasi siderale da Sinner e da tutti i grandi del circuito, ma con Lorenzo in campo è difficile dare per spacciato il tennis tricolore.
Lorenzo Musetti
Talento e sregolatezza: a differenza dell’omonimo, per Musetti vale un discorso differente che, purtroppo, sembra indirizzare verso un altro Fabio Fognini. Non che una destinazione di questo genere sia lesiva nei confronti di un tennista che occupa comunque, e stabilmente, spazio nella top 30, ma Musetti presenta un talento smisurato che i problemi di relazione prima e la paternità poi sembrano frenare di volta in volta. Un gioco troppo lontano dalla riga di fondo, unito ad un carattere arrendevole e troppo teso alla blasfemia, sono gli ingredienti perfetti per lo spreco di talento: se si lavorasse sulla solidità mentale del giocatore, si avrebbe a disposizione uno dei migliori tennisti del circuito e ci sarebbe tanto altro da dire a suo proposito.
Flavio Cobolli
Terzo turno all’Australian Open e presenza in tabellone, a meno di problematiche fisiche, assicurate al Roland Garros: Flavio Cobolli è un tennista che ha lavorato tantissimo per giungere agli appuntamenti più importanti della stagione, superando anche penuria fisica e problematiche economiche che, purtroppo, per un tennista sono molto più impattanti di quanto si possa credere. Si è ancora ben lontani dalla definizione di un tennista fatto e finito, ma Cobolli ha dalla sua un grande talento unito ad una buona esplosività di colpi, che permettono di offrire grandi speranze all’Italia per il prossimo futuro, Sinner a parte e considerando Berrettini che ancora fa fatica nel tornare quello che tutti ricordiamo. C’è da migliorare particolarmente nel rovescio e nella tenuta fisica, ma si tratta pur sempre di un tennista che inizia a prendere confidenza con i tornei maggiori del circuito.
Matteo Arnaldi
Si conclude con l’ultimo tra i migliori cinque tennisti italiani del momento: Matteo Arnaldi, che sarebbe ingeneroso non considerare dopo il suo grande 2023, che l’ha portato ad entrare in top 50 grazie a grandi risultati maturati anche contro grandi giocatori. Arnaldi è il classico esempio di tennista tuttofare, che basa il suo gioco su una buona solidità in termini di servizio e dritto e che presenta un bagaglio di soluzioni tutt’altro che banali; ovviamente, il confronto con i grandi del circuito appare ingeneroso, ma del resto non tutti i tennisti devono dominare le classifiche per dire di aver avuto una carriera importante.