Durante il Covid il mondo delle vendite online ha subito una trasformazione radicale, adattandosi alle esigenze del mercato e alle innovazioni tecnologiche.
La pandemia ha segnato una svolta epocale per il commercio digitale, accelerando innovazioni e trasformando radicalmente le abitudini d’acquisto.
L’ecommerce continua a dominare il mercato retail mondiale, con una crescita sostenuta nonostante il ritorno agli acquisti fisici post-pandemia.
Il panorama globale dell’ecommerce nel 2024: trend e statistiche
Secondo gli ultimi dati di Statista, le vendite online globali raggiungeranno $6,3 trilioni nel 2026, rappresentando oltre 22% del retail totale.
I mercati più importanti
- Cina – Rimane il leader indiscusso, con un volume d’affari superiore a $3 trilioni, trainato da colossi come Alibaba e JD.com.
- Stati Uniti – Secondo per fatturato, con $1,1 trilioni, grazie a Amazon, Walmart e l’ascesa dello shopping sociale (TikTok Shop, Instagram Shopping).
- Europa – In crescita costante, con Regno Unito, Germania e Francia in testa. L’Italia registra un +15% YoY (fonte: Casaleggio Associati).
Trend emergenti
- AI e Personalizzazione: Chatbot e recommendation engine guidano il 37% degli acquisti (McKinsey).
- Quick Commerce (Qcommerce): Consegne in meno di 2 ore valgono $50 miliardi a livello globale (Forbes).
- Live Shopping: In Cina genera $500 miliardi, mentre in Occidente esplode via TikTok e Meta.
Un ecosistema in costante movimento, dove ogni tipologia di vendita digitale risponde a esigenze specifiche con approcci e tecnologie distintive. Scopriamo insieme al dottor Gonzalez le tante tipologie di ecommerce.
A guidarci in questo viaggio attraverso le diverse forme di ecommerce è Iacopo Gonzalez, co-fondatore di Business Click, che insieme al socio Fabio Penagoli e al loro team di ingegneri informatici vive in prima persona questa continua evoluzione, ed è proprio da questa visione è nato Cuborio.com, una piattaforma CMS italiana in grado di supportare qualsiasi modello di ecommerce completamente personalizzabile: dal B2B ai marketplace multivendor, dal dropshipping fino alle ultime frontiere del qcommerce.
Ecommerce tradizionale: B2C e B2B
L’ecommerce tradizionale rappresenta la forma più conosciuta di vendita online, dove un’azienda offre prodotti o servizi direttamente ai consumatori o ad altre imprese.
Ecommerce B2C (Business to Consumer)
Il modello B2C è quello più diffuso e si rivolge al consumatore finale. Grandi marketplace come Amazon o Zalando operano in questo settore, offrendo un’ampia gamma di prodotti con consegne rapide e servizi dedicati. Questo tipo di ecommerce punta molto sull’esperienza utente, con interfacce intuitive e strategie di marketing personalizzate.
Ecommerce B2B (Business to Business)
Meno visibile al grande pubblico ma estremamente redditizio, il B2B riguarda le transazioni tra aziende. Piattaforme come Alibaba o Mercateo facilitano l’acquisto di materie prime, componenti o servizi su larga scala. Qui i processi sono più complessi, con negoziazioni su prezzi, contratti e tempi di consegna più lunghi rispetto al B2C.
Ecommerce multivendor: la forza della collaborazione
L’ecommerce multivendor, o marketplace, riunisce più venditori su un’unica piattaforma. eBay, Etsy e Amazon sono esempi perfetti di marketplace: offrono una vasta scelta di prodotti senza che il gestore del sito debba occuparsi direttamente dell’inventario.
Questo modello permette ai venditori di raggiungere un pubblico più ampio, mentre i consumatori beneficiano di una maggiore varietà e competitività dei prezzi.
Mcommerce: lo shopping a portata di smartphone
Con la diffusione degli smartphone, il mcommerce (mobile commerce) è diventato una componente essenziale dell’ecommerce tradizionale. Le app dedicate e i siti ottimizzati per dispositivi mobili permettono acquisti rapidi e intuitivi, spesso sfruttando pagamenti contactless o con un solo clic.
Brand come Shopify e Instagram Shopping hanno integrato funzionalità di vendita diretta sui social, rendendo lo shopping un’esperienza sempre più immediata e social.
Qcommerce: la velocità al primo posto
Il qcommerce (quick commerce) è l’ultima frontiera dell’ecommerce, focalizzata sulla consegna ultra-rapida, spesso in meno di un’ora. Servizi come Gorillas, Getir o Amazon Fresh rispondono alla domanda di immediatezza, specialmente per prodotti di prima necessità.
Questo modello si basa su micro-fulfillment center situati in aree urbane per garantire tempi di spedizione ridotti al minimo, sfruttando algoritmi avanzati per la gestione delle scorte.
Dropshipping: vendere senza magazzino
Il dropshipping è un modello di ecommerce in cui il venditore non detiene fisicamente i prodotti ma funge da intermediario tra fornitore e cliente. Quando un ordine viene effettuato, il prodotto viene spedito direttamente dal fornitore al consumatore finale.
Piattaforme come Oberlo e Shopify semplificano questo processo, permettendo a chiunque di avviare un’attività online con investimenti iniziali ridotti. Tuttavia, la gestione della customer experience e dei tempi di consegna può essere più complessa rispetto ai modelli tradizionali.
Un mondo in costante evoluzione
Dall’ecommerce tradizionale alle nuove tendenze come qcommerce e dropshipping, il settore continua a innovarsi per rispondere alle esigenze di mercato. Ogni modello ha i suoi vantaggi e sfide, ma tutti condividono un obiettivo comune: rendere lo shopping più accessibile, veloce e conveniente.
Ecco perché nel 2025 è fondamentale comprendere queste differenze e navigare al meglio nel panorama digitale sempre più in movimento.