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Il Giappone oltre Tokyo e Kyoto: idee per chi cerca qualcosa di diverso

Quando si pensa a un viaggio in Giappone, le prime immagini che affiorano sono spesso quelle delle strade affollate di Tokyo o dei templi incantati di Kyoto. Eppure, il Paese del Sol Levante offre molto di più. Negli ultimi anni, sempre più viaggiatori decidono di ampliare lo sguardo oltre le classiche tappe giapponesi, spinti dal desiderio di conoscere territori meno esplorati e modalità di viaggio più personalizzate. Itinerari alternativi, come quelli proposti tra i viaggi di gruppo in Giappone di tour operator come Stograntour, specializzato in viaggi d’avventura, stanno guadagnando spazio tra le opzioni più richieste da chi cerca un’esperienza più autentica e immersiva.

Tra le destinazioni meno note ma profondamente suggestive c’è il Giappone rurale. Le regioni interne come il Tohoku o il Chubu conservano paesaggi montani, villaggi tradizionali e un ritmo di vita che ha poco a che vedere con l’urbanizzazione delle metropoli. Luoghi come Shirakawa-go e Gokayama, con le loro case in stile gassho-zukuri dai tetti spioventi in paglia, offrono uno sguardo sulla vita contadina di un tempo. Passeggiare tra queste abitazioni, dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO, significa compiere un vero e proprio viaggio nel tempo.

Un altro itinerario interessante conduce verso la penisola di Noto, affacciata sul Mar del Giappone. Qui la costa frastagliata, i mercati locali di pesce e gli onsen tradizionali offrono un’alternativa rilassante e intima alle città più note. Lontana dalle folle, Noto è l’ideale per chi cerca una pausa tra natura, cucina e ospitalità tipica delle locande giapponesi a conduzione familiare.

Più a sud, l’isola di Shikoku resta una delle regioni meno frequentate dai turisti internazionali, nonostante la sua ricchezza culturale e spirituale. Il pellegrinaggio degli 88 templi, che attraversa l’intera isola toccando scenari montani e villaggi remoti, rappresenta una delle esperienze più intense che il Paese possa offrire. Non è necessario compiere l’intero percorso: anche poche tappe, affrontate con lo spirito giusto, permettono di entrare in contatto con una dimensione più profonda e contemplativa del viaggio.

Per chi ama il mare, Okinawa è la risposta a chi immagina il Giappone solo come una terra di città e montagne. Questo arcipelago subtropicale, più vicino a Taiwan che a Tokyo, regala spiagge paradisiache, fondali perfetti per snorkeling e immersioni, e una cultura distinta, con influenze cinesi e indigene. Qui si respira un ritmo diverso, più rilassato, e si scopre una cucina locale leggera e sorprendente. È anche una delle zone con la più alta aspettativa di vita al mondo, merito – forse – del clima, del cibo, ma soprattutto di una certa filosofia del vivere bene.

Chi invece cerca una declinazione artistica e contemporanea del viaggio può dirigersi verso Naoshima, la cosiddetta “isola dell’arte”. Situata nel Mare Interno di Seto, questa piccola isola ospita musei di livello internazionale, installazioni a cielo aperto e progetti architettonici firmati da Tadao Ando. L’integrazione tra arte, paesaggio e vita quotidiana la rende un luogo unico, perfetto per chi vuole vedere il Giappone con occhi diversi.

Il Kyushu, nel sud del Paese, è un altro territorio che merita attenzione. Con le sue sorgenti termali (celebre la cittadina di Beppu), i vulcani attivi e una cucina tra le più raffinate, rappresenta una sintesi tra natura potente e tradizioni antiche. Città come Kagoshima e Kumamoto sono meno note al grande pubblico, ma sanno accogliere il viaggiatore curioso con storie, sapori e scenari inaspettati.

Anche l’Hokkaido, all’estremo nord, è una meta sorprendente, soprattutto per chi viaggia in estate o in inverno. D’estate, offre paesaggi verdi, campi di lavanda e festival locali. In inverno, diventa una delle mete sciistiche più apprezzate dell’Asia, con neve polverosa e infrastrutture moderne. Ma Hokkaido è anche l’isola della natura incontaminata, dei parchi nazionali e delle comunità Ainu, la minoranza indigena che sta riscoprendo – e mostrando – la propria identità.

Viaggiare fuori rotta in Giappone non significa rinunciare ai servizi o alla sicurezza. Anche nelle zone più remote, il livello di infrastruttura resta alto, e l’ospitalità è sempre al centro dell’esperienza. Quello che cambia è il ritmo: più lento, più intimo, più aperto all’imprevisto e all’incontro.

Scegliere di esplorare il Paese oltre Tokyo e Kyoto significa anche entrare in contatto con una quotidianità meno rappresentata ma ugualmente significativa. Significa assaggiare cibi che non si trovano nei menu standard, ascoltare dialetti diversi, incontrare persone meno abituate al turismo di massa. Ed è proprio in questi dettagli che si nasconde spesso il vero volto di un Paese.

Il Giappone è fatto di contrasti, e conoscerlo davvero significa accettare di andare oltre l’immagine da cartolina. Oltre i templi più fotografati, oltre i quartieri futuristici, ci sono strade secondarie che raccontano storie nuove. E spesso, sono proprio quelle a lasciare il segno più profondo.

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